NEWS

TUTTE LE NEWS

26 Novembre 2019

Condividi:

A me gli occhi, please. Ipnosi, scienza… ed enigmi – Con Enrico Facco

Cos’è l’ipnosi, e a cosa serve? Non un modo per perdere il controllo e lasciarsi andare, ma al contrario un metodo per permettere al paziente di riprendere il controllo di se stesso. Ne abbiamo parlato con Enrico Facco, docente di Anestesiologia e Rianimazione all’Università di Padova, specialista in Neurologia, ipnositerapeuta e membro del Gruppo di ricerca sulla Scienza della coscienza. E abbiamo scoperto che l’ipnosi non è qualcosa che si impone su un paziente passivo, ma che si impara: siamo noi a ipnotizzarci, e la storia dell’ipnosi come la conosciamo noi è un enorme equivoco (alimentato purtroppo da ciarlatani).

La storia dell’ipnosi, nata ufficialmente con Mesmer nel XVIII secolo, è in realtà antichissima, e comincia addirittura nella preistoria; Ippocrate diceva che la cosa più importante in medicina non è la malattia ma il paziente: la connessione intima tra corpo e cervello, tra malattia e paziente, è fondamentale per comprendere come funziona la nostra fisiologia, basata su sistemi non deterministici – non una macchina cartesiana e meccanicistica ma complessa. La definizione stessa di “salute” ci dice che la medicina tecnica non è sufficiente per garantirla: la salute non è solo assenza di malattia, ma uno stato di benessere. In che modo l’ipnosi entra in tutto questo? Abbiamo fatto un viaggio nella storia travagliata (tra fake news, confusione e accuse di ciarlataneria) di questa storica disciplina, che ha avuto il merito di insegnare all’Occidente che esiste un inconscio.