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21 Novembre 2019

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I nuovi ecomateriali – Con Giacomo Tedeschi

La plastica, con più di 100 anni di storia, comprende un insieme di materiali differenti che hanno cambiato radicalmente lo stile di vita degli esseri umani in tutto il mondo. In generale, è leggera, resistente, facilmente lavorabile e, soprattutto, economica. Grazie alla loro versatilità e capacità innovativa, i materiali plastici sono in grado di offrire soluzioni orientate a soddisfare particolari esigenze in innumerevoli prodotti, applicazioni e settori, apportando notevoli benefici e comodità. Come sempre accade però, c’è un rovescio della medaglia. La maggior parte dei materiali plastici ha un tempo di utilizzo di pochi minuti. Se da un lato molti di questi vengono gestiti tramite raccolta differenziata per essere riciclati e riutilizzati, una quantità ancora più grande viene abbandonata, principalmente nelle discariche e nei corsi d’acqua, per poi essere riversata in mare. Basti pensare che nel 2017 sono state prodotte a livello mondiale 348 milioni di tonnellate di plastica e il 60% è stato accumulato in discariche o nell’ambiente che ci circonda.

Per questo motivo, spiega Giacomo Tedeschi, ingegnere biomedico e dottorando all’Istituto Italiano di Tecnologia, un gran numero di ricercatori sta unendo i propri sforzi per trovare alternative valide alla plastica di uso comune, partendo da materiali naturali e scarti dell’industria agro-alimentare: ad eempio già oggi si utilizzano scarti di carciofi, cacao, pomodori, spinaci, carote e mais per produrre bioplastiche, che una volta utilizzate possono essere tranquillamente gettate nell’umido. Tutto questo rientra nel discorso più ampio di “economia circolare”: utilizzare materiali fino ad ora considerati come rifiuti, estrarne sostanze e molecole di interesse per la produzione di nuovi materiali.