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19 Ottobre 2019

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Quando le emozioni scandiscono il “nostro” tempo

Perché il tempo scorre veloce quando siamo felici, mentre quando siamo tristi è lentissimo? Lo ha spiegato al pubblico di Focus Live Paolo Legrenzi, professore emerito di psicologia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Negli ultimi 20 anni sono stati fatti molti esperimenti su cosa succede nel cervello quando il tempo scorre diversamente. “Il ciclo temporale del nostro cervello è molto corto”, spiega Legrenzi che sorprende le persone presenti mostrando una serie di immagini che raccontano la differente percezione che ha ognuno di noi.
“A metà Ottocento si scopre la scissione tra tempo della natura e tempo della cultura” e dunque ognuno di noi ha un tempo soggettivo: “le emozioni, quando il tempo diventa la variabile culturale, influenza il tempo”, incidono profondamente. E’ questo il meccanismo di studio alla base del marketing per verificare i gusti dei consumatori.
“A un certo punto della nostra evoluzione abbiamo costruito il tempo mentale. Indipendentemente da quello che succede al di fuori di noi, chiudendo gli occhi, possiamo viaggiare nel tempo e proiettarci nel futuro immaginando mondi possibili. Il confronto con la storia reale ci provoca rimorsi, sensi di colpa o felicità”.
Solo due secoli fa non avevamo idea di come funzionano i tempi mentali. “Oggi c’è soltanto il tempo che noi immaginiamo nella nostra testa”.