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24 Novembre 2019

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Sono cieco, ma vedo – Con Marco Tamietto

La visione èspesso descritta come una riproduzione fotografica del mondo davanti ai nostri occhi. In realtà è il risultato di una costruzione complessa che coinvolgemolte aree del cervello e origina da una serie di operazioni di cui siamo largamente incosapevoli. L’esempio più sorprendente o controintuitivo è la”visione cieca” (blindsight); una scoperta che nasce dalla comparazione del sistema visivo nell’uomo e nei primati non umani. Il paziente, a seguito di una lesione all’area visiva primaria è clinicamente cieco, ma riesce a muoversi, discriminare oggetti o riconoscere espressioni emotive chenon percepisce consapevolmente. Questa separazione tra competenze non consapevoli e rappresentazione cosciente del mondo è un’esempio di come sipossano indagare scientificamente le basi neurali della coscienza. Marco Tamietto, docente di Neuroscienze all’Università di Torino, ha ripercorso in breve la storia del blindsight nell’uomo e nella scimmia fino alle scoperte più recenti, illustrando le potenzialità che questo studio comparato offre per modellare la plasticità cerebrale nelle aree risparmiate dalla lesione e per immaginare un recupero parziale della consapevolezza visiva.