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2 Giugno 2019

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Viaggio in un mare di plastica

Ricercatori e scienziati sul palco del Focus Live richiamano tutti alla responsabilità: non siamo più passeggeri passivi sull’astronave Terra, ma dominiamo la natura. Non è più il tempo dell’attesa, dunque, ma del fare, dell’agire per salvare il pianeta. “Un menù di plastica” è il momento della riflessione. Marco Faimali del Cnr, Athanassia Athanassiou, responsabile del team di ricerca Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia e Manuela Monti, biologa, tracciano un quadro a tinte fosche: fino ad oggi l’uomo ha puntato tutto sulla crescita, ora bisogna pensare alla sopravvivenza.
E, allora, oltre a ridurre l’uso della plastica, è indispensabile studiare come fa l’Istituto italiano di tecnologia, nuove plastiche biologiche derivate dagli scarti alimentari. E’ indispensabile, è l’invito dei ricercatori, fare attenzione all’etichettatura sulla biodegradabilità: spesso non lo è, si tratta comunque di derivati dal petrolio.
La verità è, sottolineano, che la plastica è solo l’apice di un problema che oggi riguarda anche la nostra salute: la nano plastica, impercettibile, dunque, è quella che desta le preoccupazioni maggiori. Più in generale, tranquillizzano gli esperti, le micro plastiche mangiate dai pesci vengono fortunatamente anche digerite e quindi non assunte da noi.