L’invecchiamento della popolazione globale è un dato ormai accertato, si stima infatti che entro il 2050 le persone anziane saranno quasi 2 miliardi e cioè più del doppio rispetto al dato attuale. Inoltre, già oggi, un’elevata qualità di vita unita ai progressi in ambito sanitario fanno sì che l’aspettativa di vita in condizioni croniche sia significativamente aumentata. Si pone quindi il problema di restituire, almeno parzialmente, l’autosufficienza a soggetti cui sia venuta a mancare o persone che difficilmente riuscirebbero ad averla in condizioni di vita domestica tradizionale. La tecnologia può venire incontro a questa esigenza rendendo disponibili soluzioni e ausili in grado di compensare le ridotte abilità dell’individuo, potenziando le abilità residue. Pertanto la sfida è lo sviluppo di soluzioni economiche ed efficienti senza compromettere l’assistenza, garantendo l’equità dell’accesso ai servizi sanitari per tutti.
In questo contesto, la Provincia Autonoma di Trento nel 2015 ha dato vita al progetto AUSILIA con l’obiettivo di realizzare un servizio clinico atto a fornire la migliore soluzione assistenziale per restituire autonomia a pazienti non più autosufficienti. AUSILIA si basa su un’infrastruttura dedicata all’interno dell’Ospedale Riabilitativo Villa Rosa di Pergine Valsugana e si compone di due ambienti di ricerca: un Appartamento Infrastrutturato Connesso ed un Laboratorio di Analisi e Sperimentazione di soluzioni di ausiliazione. La realizzazione di questi ambienti è frutto di una partnership tra l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS) e Università degli Studi di Trento (UniTn). Si tratta infatti di un progetto fortemente interdisciplinare supportato da un team che rappresentano un ampio spettro di competenze: il coordinamento del progetto è infatti affidato al Prof. Francesco De Natale (MMLab, DISI) ma prevede la collaborazione di 4 gruppi di ricerca dell’Università degli studi di Trento: il laboratorio di multimedialità MMLab (DISI) guidato dal prof. Nicola Conci; il gruppo del Laboratorio di Progettazione Edilizia (LPE/CUnEdI) coordinato dalla prof.ssa Michela Dalprà che si occupa di accessibilità ed ergonomia degli spazi abitativi; il gruppo MiRo del prof. Mariolino De Cecco (DII), che si occupa di sensori e di misure, dal laboratorio BIOTech, guidata dal prof. Giandomenico Nollo (DII), che si occupa dello sviluppo e valutazione di tecnologie per la salute. L’azienda sanitaria svolge un ruolo chiaramente essenziale all’interno del progetto attraverso il servizio ABILITA, servizio coordinato dal dott. Giovanni Guandalini, presso il centro ospedaliero di Villa Rosa, all’interno del quale opera proprio il progetto AUSILIA.
Quanto creato dal team di AUSILIA è di fatto un nuovo servizio di progettazione personalizzata di soluzioni domotico-assistenziali per anziani e disabili. Gli ambienti intelligenti sopra citati sono spazi in cui persone con problematiche motorie, cognitive non gravi e/o sensoriali, dopo specifica valutazione, possono soggiornare da sole o con il proprio caregiver, sperimentando soluzioni personalizzate. L’appartamento Infrastrutturato Connesso realizzato presso il Servizio ABILITA del P.O. di Villa Rosa permette di gestire diverse tipologie di utenti: disabili motori, disabili cognitivi e disabili sensoriali. È stato attrezzato per consentire all’utente di vivere nella struttura per un periodo medio-breve (1-4 giorni) in un ambiente pienamente realistico dove vengono evidenziate difficoltà o stress nel compiere alcune attività. Durante questo periodo la persona potrà quindi valutare e apprendere l’uso di un vasto insieme di soluzioni architettoniche e di tecnologie assistive potenzialmente adatte alle sue esigenze pienamente supportato e supervisionato da operatori specializzati. Parallelamente a tale attività l’utente ha l’opportunità di effettuare un percorso presso il Laboratorio di Analisi e Sperimentazione di soluzioni di ausiliazione che ha come principale funzione quella di permettere la valutazione delle abilità degli utenti nel muoversi all’interno di “ostacoli” domestici e non simulati. In questo ampio spazio sono state infatti create delle aree che riproducono fedelmente ambienti domestici quali la cucina (Zona Cucina), le zone di passaggio (Zona Porte), impianti che permettono l’accesso ad un’abitazione (Zona Scale), arredamenti per simulare l’apertura di ante con diverse maniglie (Zona Maniglie) oltre che ostacoli su diversi livelli e di diversi materiali. Alla fine del percorso il team interdisciplinare riesce a fornire all’interessato un progetto personalizzato e scalabile, costituito da concept architettonici/ ergonomici e apparati di ausiliazione (automazione, domotica, interfacce, teleassistenza, ecc.) con le relative indicazioni circa l’implementazione della soluzione e la possibilità di ottenere l’erogazione di contributi da parte del sistema pubblico.
In aggiunta alla funzione principale di servizio socio-sanitario, il laboratorio consente anche la creazione di spazi di sperimentazione di tecnologie nell’ambito del Health&Wellbeing e delle Assistive Technologies. Ausilia infatti ha l’obiettivo di fornire l’opportunità ai partner industriali di interagire con medici, ricercatori e utenti finali per validare le loro tecnologie in un ambiente realistico, con pazienti reali e in situazioni d’uso concrete, consentendo quindi una comprensione efficace delle problematiche ed una progettazione o riprogettazione attenta delle soluzioni proposte.
L’integrazione di un processo di cura in un living lab offre un’opportunità unica agli utenti con disabilità di sperimentare tecnologie avanzate, ai clinici di verificare con strumenti di monitoraggio e applicazioni di mixed reality le capacità e criticità specifiche del singolo utente in diverse condizioni operative caratteristiche della vita quotidiana, ai ricercatori di verificare sul campo gli sviluppi ed esiti delle proprie ricerche ai produttori di tecnologie di identificare da vicino i bisogni e sviluppare il prodotto innovativo in logiche di progettazione partecipata.