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25 Novembre 2019

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Come vogliamo mangiare nel 2029 – Con Margherita Guidetti

L’emergenza climatica ha un collegamento diretto con quella alimentare: basti pensare a quanto incide sull’effetto serra o sull’inquinamento delle acque l’allevamento intensivo delle vacche. Per questo è fondamentale capire che per invertire la tendenza dovremo, tra le altre cose, modificare le nostre abitudini alimentari, a cominciare dal consumo di carne. Una dieta vegetariana riduce del 29 per cento le emissioni nocive all’ambiente.

Oltretutto mangiando direttamente i cereali che vengono oggi destinati agli allevamenti non soltanto saremmo più sani, ma avremmo abbastanza cibo per sfamare 10 miliardi di persone, ben oltre l’attuale popolazione mondiale, risolvendo così anche i problemi di quei popoli che non hanno cibo a sufficienza per sfamarsi. Il futuro è sostenibile dunque soltanto cambiando la nostra dieta. Margherita Guidetti, docente di Psicologia Sociale presso il Dipartimento di Comunicazione ed Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha spiegato perché nonostante queste nozioni siano note, non sia così facile cambiare: “Si mangia con la testa, con la pancia ma anche col cuore, perché il cibo esprime chi siamo e chi vogliamo essere, è qualcosa che definisce l’appartenenza a un luogo, a delle tradizioni”. Per questo è fondamentale usare la Psicologia sociale per capire le ragioni di queste resistenze e cercare di trovare il modo di ottenere il cambiamento.