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24 Novembre 2019

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L’intelligenza artificiale ha cervello? – Con Marco Zorzi

L’Intelligenza Artificiale (IA) è una grande rivoluzione tecnologica destinata ad avere un crescente impatto sulla vita di tutti i giorni. Ma da dove viene l’IA? Che relazione ha con il cervello umano? Marco Zorzi, docente di Intelligenza artificiale e psicologia cognitiva all’Università di Padova, ha raccontato quali sono le capacità cognitive ed limiti dell’IA in confronto all’intelligenza umana.

Dalle prime ricerche di Alan Turing, con le sue riflessioni sulle macchine intelligenti, l’Intelligenza Artificiale si è evoluta attraverso due vie principali: da un lato si è cercato di riprodurre comportamenti intelligenti scrivendo un software, dall’altro si è tentato di simulare il modo in cui funziona il cervello umano, con le sue reti neurali. Questo secondo approccio ha avuto successo negli ultimi 15 anni e così si sono create delle reti simili a quella del cervello in cui i neuroni (unità di elaborazione) sono connessi in una rete e si organizzano per apprendere in modo da risolvere problemi, per esempio riconoscere cifre manoscritte per automatizzare il riconoscimento dei codici postali sulle lettere.

Da reti con un’architettura molto semplice si è passati a reti profonde, cioè costituite da vari livelli di neuroni, che hanno consentito le applicazioni molto più efficaci di deep learning. Questo ha permesso passi da gigante nel riconoscimento delle immagini o del parlato. Nonostante tutto ciò rimangono ancora enormi problemi da risolvere e l’idea che l’intelligenza artificiale possa eguagliare o addirittura superare quella umana rimane ad oggi una chimera.