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19 Ottobre 2019

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L’orologio molecolare segna il tempo dell’evoluzione

Che c’entra l’orologio con l’evoluzione degli animali? Nulla, se per orologio intendiamo quello che portiamo al polso per segnare l’ora. Omar Rota Stabelli, ricercatore delle fondazione Mach e presidente della Società italiana di biologia evoluzionistica, ha invece parlato di un altro orologio, l’orologio molecolare: si tratta di uno strumento potentissimo per ricostruire la storia evolutiva degli animali.

L’orologio molecolare è una tecnica di analisi che permette di usare le mutazioni nel dna di animali, piante, virus, per andare indietro nel tempo e ricostruire la loro storia. L’idea non è nuovissima, ma si può finalmente applicare sfruttando le potenti capacità di calcolo dei computer attuali.

Nel suo racconto lo scienziato ha descritto alcune interessanti applicazioni di questa tecnica, che hanno consentito di ricostruire l’evoluzione dell’Orso Marsicano, e di come sia rimasto “bloccato” in Abruzzo quando l’uomo iniziò a disboscare l’Europa, della Drosophila Suzuki, “nata” 8 miliardi di anni fa sulle montagne cinesi e che ha di recente trovato in Trentino un ambiente favorevole.

Una delle applicazioni più utili è quella che ha consentito di risalire al momento in cui, qualche anno fa, lo Zika virue si è diffuso in Brasile in occasione di un grande evento sportivo: questo genere di informazioni sono ormai indispensabili quando si organizzano eventi che attirano una grande quantità di visitatori.

Infine Rota Sabelli ha descritto il…. curioso caso di un batterio, noto per causare l’acne nell’uomo, trovato “stranamente” nelle coltivazioni della vite: analizzando il dna della pianta e tornando indietro nel tempo, si è scoperto che questo batterio era entrato nella vite 7mila anni fa, quando l’uomo iniziò a lavorarla e creando le condizioni per questo “trasferimento”. L’ipotesi è che il batterio fornisca condizioni vantaggiose alla pianta, pproucendo una sostanza che la protegge vite dall’attacco di funghi.