Colpevole, Homo sapiens è colpevole. Ovvero tutti noi siamo colpevoli.
Sabato 1 giugno a Focus Live si è svolto un processo all’americana che non si era mai visto in Italia. Sul banco degli imputati c’era Homo Sapiens, accusato della distruzione del proprio ecosistema e dell’estinzione di molte specie. In pratica abbiamo chiesto a un filosofo della scienza, Stefano Moriggi, di fare da giudice. Il pubblico di Focus Live ha impersonato la giuria (ed espresso il giudizio di colpevolezza).
Il capo d’imputazione era chiarissimo (e diabolico):
Per avere, con una pluralità di condotte tenute nell’esecuzione di un medesimo disegno criminoso, compiuto atti diretti a provocare l’estinzione del proprio stesso genere e la distruzione del proprio ecosistema, causando stermini e sofferenze nei confronti di esseri appartenenti alla propria ed all’altrui specie, violando i diritti naturali e fondamentali delle persone, creando disuguaglianze di assoluta sproporzione tra popoli e generazioni, modificando il clima ed i territori, distruggendo o riducendo le risorse disponibili sul pianeta.
Fatti aggravati perché commessi: 1) con violenza sulle persone, sugli animali e sulle cose; 2) per motivi tanto abietti, quali la volontà di dominio incontrastato, quanto futili, rappresentati dal profitto economico dei singoli; 3) approfittando delle circostanze di tempo, di luogo e di persona favorevoli nel limitare la difesa altrui; 4) abusando della posizione di supremazia nei confronti di altri esseri.
Con la recidiva reiterata specifica.
Fatti commessi sul pianeta Terra, dagli ultimi seimila anni ad oggi.
Con un capo d’accusa così il destino del processo sembrava già chiaro. E invece…. la difesa ha giocato molto bene le sue carte.
Dopo le dichiarazioni iniziali dei due avvocati (Massimo Ceresa Gastaldo, avvocato, professore Ordinario Dipartimento di Studi Giuridici Università Bocconi era il pubblico ministero, mentre Marcello Basilico, magistrato e presidente della sezione lavoro del tribunale di Genova, indossava i panni del difensore) sono iniziati gli interrogatori di diversi testimoni. Ha iniziato Maurizio Carucci, cantante ExOtago che quando non è in sala di registrazione o in tour con il suo gruppo si occupa di agricoltura biologica. Poi sono stati interrogati Antonio Di Natale, segretario generale del consiglio di amministrazione della Fondazione Acquario di Genova Onlus; Stefano Poli, professore associato di Sociologia Generale Università di Genova; Giorgio Vallortigara, professore di Neuroscienze presso il Centre for Mind-Brain Sciences Università di Trento; e Federico Zuolo, ricercatore di filosofia politica Università di Genova.
Grazie alle loro deposizioni, l’arringa finale dell’accusa è stata impietosa: tutti abbiamo fiducia nell’essere umano, ma le sue responsabilità non possono essere taciute. E i crimini sono gravissimi.
L’arringa della difesa, invece di chiedere la clemenza della corte e della giuria, ha tentato di inquadrare tutti gli aspetti di un problema molto complesso. Ed è riuscito a convincere una buona parte del pubblico: la giuria si è spaccata e non ha espresso un giudizio unanime: homo sapiens è stato giudicato colpevole dal 64% del pubblico.
A conclusione del processo è arrivata la riflessione del giudice Moriggi: «l’imputato, la giuria, gli stessi giudici e avvocati, sono tutti la stessa persona: una volta tornati a casa, sia che abbiamo votato per la colpevolezza o per l’assoluzione del genere umano, dobbiamo riflettere sulle nostre scelte». Che è poi l’obiettivo di Focus Live: imparare, divertendosi, e riflettere.