Medicina a distanza, chirurgia robotica. Come saranno gli ospedali del futuro? A Focus Live si parla di salute, quella di oggi e quella che ci aspetta nel prossimo decennio.
“La chirurgia mini invasiva, nata negli anni Ottanta con la laparoscopica, ci permette di entrare nell’addome e di operare – racconta Liliana Mereu, dirigente medico presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento come responsabile dell’Unità Semplice di Ginecologia – Più dell’80 per cento degli interventi oggi vengono fatti così. L’assistenza robotica elimina le difficoltà tecniche della chirurgia tradizionale”.
Joystic e comandi e il chirurgo entra in un’altra dimensione: “ma in realtà è tutto il team che lavora sulla chirurgia robotica, nessuna figura tradizionale è stata eliminata dalla sala operatoria”. Il chirurgo è seduto, è immerso in un visore a 3D, ed ha una capacità potenziata nei movimenti delle mani e nella torsione del polso. La precisione, dunque, è maggiore.
Sono 116 i Robot da Vinci negli ospedali italiani. Un’onda di innovazione che ha fatto cambiare passo anche alla medicina. La Telemedicina, infatti, sta cominciando a prendersi i suoi spazi: RP Vita è una tecnologia semplice che consente di seguire a distanza i pazienti. “L’obiettivo principale è di ridurre le complicanze di alcuni pazienti con situazioni particolarmente critiche – sottolinea Filomena Pietrantonio, direttore medico del Dipartimento di Medicina Interna dell’Ospedale Castelli (polo H2), ASL ROMA 6 – sia in ospedale che a domicilio”.
L’integrazione ospedale-territorio non è semplice. La Telemedicina può essere un vantaggio: “dimettiamo i pazienti e li monitoriamo mentre si trovano a casa” con indubbi vantaggi per una più veloce guarigione.