Il tema della mobilità sostenibile è una delle chiave per risolvere non solo problemi come il traffico ma soprattutto quello dell’inquinamento causato dai veicoli a combustibile fossile. Gli studi di settore dicono che la richiesta di mobilità, di fronte all’aumento della popolazione, crescerà esponenzialmente e questo pone ulteriori sfide nel tentativo di ridurre le emissioni. Per questo Toyota ha lanciato nel 2015 degli obiettivi su base volontaria secondo cui entro il 2050 si è impegnata a minimizzare al 90 per cento non solo l’impatto dei mezzi di trasporto ma anche quello degli impianti produttivi.

Jacopo D’Andria, responsabile di Toyota Academy, ha ricordato come risalga già al 1997 l’esordio di Toyota sul mercato con la prima automobile a trazione ibrida, la Prius, che abbina un motore termico ad uno elettrico, ma ha anche lanciato due anni fa la Mirai, un’automobile a idrogeno a celle a combustibile. Tutto questo dimostra come questo tipo di architettura ibrida è il futuro, a prescindere da quale sarà il carburante: potrà essere un biocarburante, un carburante gassoso, ma anche un sistema totalmente elettrico o come nel caso della Mirai ad idrogeno. Se si pensa a cosa accadrà nei prossimi 30 anni, Toyota prevede la scomparsa delle auto tradizionali e un dominio dei veicoli a trazione ibrida.