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19 Ottobre 2019

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Un decimo di secondo per non sbagliare

Come funziona l’uomo quando deve prendere decisioni importanti in poco tempo? Lo abbiamo chiesto a tre persone che, nella loro professione, si trovano a decidere in un decimo di secondo: Paolo Caputo di Trentino Emergenza che deve decidere come organizzare i soccorsi del 118 e del soccorso alpino, Nicola Brienza, allenatore di Dolomiti Energia Basket Trentino che deve insegnare ai suoi giocatori a scegliere lo schema in pochi decimi di secondo, e Fabio Cippitelli, Colonnello Capo dell’ufficio di Psicologia e Psichiatria Militare dello Stato Maggiore dell’Esercito, che seleziona e addestra i soldati a operare velocemente in situazioni di stress.

«La centrale operativa di soccorso deve in pochi attimi rispondere alle richieste di aiuto e intervenire nel posto migliore, non necessariamente quello più vicino, con i mezzi a disposizione» racconta Caputo. L’ingrediente fondamentale per agire tempestivamente è la disciplina. «Tutti noi tre – ha detto – dobbiamo decidere, prendere delle decisioni, siamo responsabili. E queste decisioni vanno prese velocemente, controllando o tentando di controllare le emozioni. La disciplina vuol dire rispettare dei compiti ed essere preparati: lo facciamo grazie agli insegnamenti dell’esercito. E come nel basket, anche noi abbiamo degli schemi».

«Le emozioni umane sono fondamentali per la formazioni dei soldati» ha chiosato il Colonnello Cippitelli. «Spesso ci troviamo a gestire delle emergenze in patria (per esempio nel caso dei terremoti). Ma operiamo anche all’estero, in situazioni di guerra e di emergenza. Il soldato è un atleta, e va selezionato in modo adeguato e formato perché abbia delle performance molto elevate. E per farlo utilizziamo le neuroscienze: se impariamo a fare delle cose, infatti, il nostro cervello ». Allo stesso modo possiamo “modificare” il nostro cervello per essere in grado di fare determinate operazioni. Non a caso, l’Esercito Italiano è stato il primo a introdurre le tecniche per migliorare la neuroplasticità, ovvero far fare ginnastica al cervello. «Lo facciamo anche in fase di selezione, per arruolare le persone più adatte» ha raccontato. Ma «ciascuno di noi può imparare a essere più reattivo, migliorare la plasticità cerebrale ed essere in grado di reagire in pochi millesimi di secondo ed essere più attento».

Nicola Brienza, allenatore di Dolomiti Energia Basket Trentino, invece ha un altro obiettivo: trasmettere emozioni. «Certo abbiamo degli obiettivi, vincere, ma sotto sotto, dobbiamo assecondare le emozioni dei tifosi» ha raccontato. Ma spesso la differenza tra una vittoria e una sconfitta, tra un’emozione di gioia e una di sconforto si gioca sul filo del decimo di secondo.

«In meno di un decimo di secondo i nostri giocatori devono essere in grado – fisicamente – di fare un gesto atletico notevole, ma soprattutto di decidere quale gesto fare. La concentrazione e la stanchezza influiscono, ma è la testa a fare la differenza. In alcune partite siamo fisicamente pronti, ma non siamo pronti da un punto di vista mentale» ha raccontato.