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19 Ottobre 2019

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VANNI ANTONI – Miliardi di anni o miliardesimi di secondo? Il tempo declinato dalla fusione nucleare

Vanni Antoni, dirigente di Ricerca del CNR presso l’Istituto per la Scienza e Tecnologia dei Plasmi di Padova, ci ha parlato della fusione nucleare da un punto di vista nuovo: come un sottile ma potente fil rouge che unisce le dimensioni temporali cosmologiche a quelle infinitesimali della tecnologia, partendo dalla nascita dell’universo, passando per la storia dei consumi energetici e arrivando alla loro prospettiva futura.

Anche se abbiamo imparato a controllarla solo nell’ultimo secolo, infatti, la fusione nucleare è un processo naturale iniziato ai primordi dell’Universo, con le prime stelle, e che permea tutta la nostra storia: alle altissime pressioni e temperature al loro interno l’idrogeno diventa elio, liberando energia e iniziando un processo che porterà a generare gli elementi chimici più pesanti, quelli con cui si sono formati i pianeti e che costituiscono i mattoni della vita. Carpire il segreto dell’energia del Sole è quindi sempre stato un insopprimibile desiderio degli uomini, e secondo Antoni siamo a un passo dall’avverarlo: la rapida evoluzione dei consumi energetici (dalla scoperta del fuoco all’invenzione dei mulini a vento fino alla Rivoluzione industriale) e la necessità di contenere, e possibilmente eliminare, il nostro impatto ambientale, spingono per nuove fonti energetiche, e la fusione di deuterio e trizio promette di essere una di queste; e la ricerca per renderla controllata e affidabile è una delle più avvincenti sfide scientifiche e tecnologiche mai intraprese dall’uomo, a cui tutto il mondo deve collaborare.