All’IRCCS San Raffaele di Roma si guarda al futuro e si punta su neuroriabilitazione e riabilitazione robotica.
Il cervello umano, tanto complesso quanto ancora misterioso, una rete intricata di neuroni e di contatti che li uniscono. Ma cosa accade se un’area del cervello viene danneggiata? La lesione elimina tutte le connessioni di quella zona con le altre aree cerebrali con cui aveva formato uno o più circuiti neurali con perdita delle funzioni svolte dai circuiti danneggiati. Qui svolge un gioco primario l’intervento riabilitativo: esso può tendere a riprodurre i circuiti danneggiati rinforzando al massimo quelli “sopravvissuti”, oppure a sostituirli (vicariamento). L’obiettivo della riabilitazione (tradizionale e robotica) sarà quello di potenziare ed accelerare il recupero delle funzioni perdute (linguaggio, controllo del movimento di una parte del corpo inizialmente paralizzata) attraverso il reclutamento di circuiti “silenti” o attraverso vicariamento da parte di circuiti deputati ad un altro tipo di funzione. Su questo aspetto intervengono oggi, a supporto della tradizionale attività del fisioterapista, le più innovative metodiche di neuroriabilitazione: tecnologie robotiche (esoscheletri, arti artificiali), realtà virtuale e stimolazioni elettriche cerebrali e muscolari sono applicate per aumentare la neuroplasticità e sono in grado di misurare non solo il trattamento erogato ma anche la risposta del paziente, permettendo in tal modo di seguirne e valutarne in modo preciso l’andamento del recupero.
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