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Le profondità del mare sono uno dei luoghi ancora più inesplorati del nostro pianeta, ma proprio in questi abissi possiamo trovare una connessione tra gli oggetti spaziali più remoti e i grandi mammiferi marini.
Sui fondali del Mediterraneo, infatti, si sta costruendo KM3NeT, il più grande telescopio sottomarino mai esistito, progettato per la misura di neutrini prodotti da nuclei galattici attivi o supernovae. Per funzionare KM3NeT è dotato di un sistema di microfoni che servono a calibrare gli strumenti del rilevatore. Ma questi microfoni registrano anche tutti i suoni ambientali degli abissi del Mediterraneo, tra le quali le vocalizzazioni emesse dai grandi mammiferi marini che abitano i nostri mari, come capodogli, balene e delfini, ma anche ospiti di passaggio provenienti dal vicino Oceano Atlantico, come orche e megattere.
Perché dunque non unire le forze? Lo studio delle vocalizzazioni dei cetacei è infatti fondamentale per comprendere il comportamento e le rotte di questi giganti dei nostri mari. Per questo motivo dal 2022 l’Associazione Menkab insieme all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e alla collaborazione KM3Net ha avviato il progetto CLIC per studiare in modo ancor più approfondito il repertorio acustico dei cetacei.
Con Giulia Calogero, biologa marina e presidente associazione Menkab, e Carlo Guidi, fisico dell’Infn e della collaborazione KM3Net
[Speakers’ Corner]
(Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria)
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del pomeriggio di domenica 5 novembre (ore 14.00-20.00).
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